TRASFERIRSI ALLE ISOLE CANARIE

Una piccola guida per chi vuole andare a vivere e lavorare nelle Isole Canarie.

Dove e come cercare lavoro, i documenti necessari, sanità, costo della vita e l’esperienza diretta di chi questa scelta l’ha fatta.

Da quando ho aperto Isabella Alle Canarie, in tantissimi mi avete chiesto consigli su come mollare tutto e scappare nelle Isole dove è sempre Primavera.

Le Isole Canarie, oltre ad accogliere tantissimi turisti, negli ultimi anni, stanno vedendo crescere il numero di persone che decidono di trasferirsi.

I motivi sono tanti: sole tutto l’anno, qualità della vita migliore e, soprattutto, la voglia di scappare dalla frenesia lavorativa che troviamo in tante città italiane.

Io vado spesso alle Isole Canarie ma non mi ci sono trasferita, quindi, pur conoscendo la situazione, alle vostre domande, posso rispondere per esperienza indiretta.

Così  ho deciso di affidarmi ad una persona che questa scelta l’ha fatta: Elena di Vita Da Canari.

 

Mi ha colpito immediatamente la sua storia perchè credo che rispecchi perfettamente il pensiero di tutti quelli che sentono il desiderio di fare questo cambiamento di vita.

 

 

 

Quindi, prima di dare spazio alle tantissime domande che mi sono arrivate su cosa bisogna fare per trasferirsi alle Isole Canarie, voglio che la conosciate anche voi.

L’ESPERIENZA DI ELENA

” Vivo alle Canarie da gennaio del 2015… precisamente nella meravigliosa isola di Lanzarote.

Mi ritrovo qui in seguito a un periodo estremamente incerto della mia vita: la delusione di non trovare un lavoro adeguato dopo la laurea, la frustrazione per il mio assetto economico sempre precario… e diverse situazioni personali che mi hanno portato all’apatia, quella che ti tiene a letto senza stimoli.

Dopo un’estate di lavoro stagionale, ho deciso di concedermi una vacanza in un luogo che in autunno fosse ancora caldo, per godermi un po’ di sole senza dover sperperare tutti i miei risparmi.
…perciò, quale meta migliore delle Isole Canarie?!

Ciò che non avevo previsto è che qui mi sarei innamorata.
Lanzarote è stato un colpo di fulmine: i suoi colori decisi, la sua natura sorprendente, il calore che emana attraverso la terra, la sua gente, le sue infinite giornate di sole…

Al ritorno a Roma niente era più come prima. La città e i suoi ritmi non facevano più parte di me.

E così ho mollato tutto e sono tornata nel luogo che pochi giorni prima mi aveva resa così felice, lasciandomi alle spalle una quotidianità che non mi apparteneva più.

Trasferirmi qui è stato come rispondere con coraggio alla domanda “e chi l’ha detto che la mia vita debba essere così?”.
Scardinare tutte le certezze che avevo, che forse è stata la cosa più facile visto che me ne erano rimaste davvero poche.

Ora mi trovo qui in pianta stabile e sono entusiasta di poter condividere le mie esperienze con voi attraverso il mio blog VITA da CANARI… ancor più felice di collaborare con Isabella per questo articolo, che potrà chiarire i vostri dubbi nel caso in cui stiate pensando di cambiare vita! ”

E adesso il momento che stavate aspettando: la risposta alle vostre domande su cosa bisogna fare per trasferirsi alle Isole Canarie!

Ho dovuto fare una cernita e ho selezionato quelle più interessanti e, soprattutto, mi sono concentrata sugli argomenti più richiesti.


Booking.com

Serve un visto o un permesso particolare per vivere e lavorare alle Isole Canarie?

Nessun visto o permesso che non sia il semplice documento di identità.

Come cittadini dell’Unione Europea, possiamo tranquillamente prenotare un biglietto di sola andata se vogliamo trasferirci o fare un sopralluogo di durata non definita.

Di certo però, al momento della ricerca di un lavoro/appartamento e per avere diritto ai principali servizi, ci verrà richiesto il NIE (Número de Identidad de Extranjero), ovvero il documento di identità per cittadini non-spagnoli, da richiedere alla polizia del luogo.

Il NIE consiste inizialmente in un permesso della durata di 3 mesi, che potrà essere rinnovato fino a diventare DEFINITIVO (“NIE verde”) nel caso sussista una o più delle seguenti condizioni:

  • un regolare contratto di lavoro in un’azienda del territorio
  • la registrazione come impresa o lavoratore autonomo alla Seguridad Social (equivalente della nostra INPS)
  • una giacenza in denaro sufficiente per mantenersi in loco per almeno 3 mesi (>5000€ a persona)
  • l’acquisto di un immobile

Se voglio aprire un’attività in proprio, cosa devo fare?

La burocrazia alle Isole Canarie è decisamente più semplice rispetto a quella italiana.

Premetto che ho costruito qui la mia prima carriera come Trabajadora Autónoma (libero professionista con P. IVA), e sono riuscita a farlo nonostante avessi ZERO pregresse esperienze!

Quindi vi assicuro che basta armarsi di pazienza nelle varie trafile da un ufficio all’altro… e magari nel mentre, imparare qualche parolina di spagnolo sicuramente aiuterà 😉

Consiglio inoltre di rivolgersi alla Camera di Commercio dell’isola, che attraverso il Servicio de Creación de Empresas vi fornirà gratuitamente delle linee guida personalizzate per completare l’iter.

Per la dichiarazione di inizio di impresa, bisogna registrarsi ai seguenti uffici:

  • Agencia Tributaria (Hacienda), dove verrà definito il tipo di attività e la corrispondente epigrafe; questo ad effetto del pago dell’IRPF;
  • Agenzia Tributaria Canaria, dove si verrà registrati nel sistema di imposte canario (IGIC);
  • Instituto Nacional de la Seguridad Social (la nostra INPS), per la scelta di un’ente che copra malattie/incidenti sul lavoro ed il pagamento delle corrispondenti quote mensili.

N.B.: Ci sono molte agevolazioni in merito per nuove imprese, giovani imprenditori, imprenditoria femminile…

Se si vuole lavorare da dipendente, quali sono i lavori più richiesti?

Ovviamente quelli relativi al turismo e alla ristorazione, soprattutto all’inizio del trasferimento nel caso in cui non si conosca lo spagnolo: cameriere, barman, lavapiatti, aiuto-cuoco, figure professionali per il lavoro in hotel.

Sono questi di solito gli impieghi che consentono un inserimento graduale nel mondo del lavoro locale, permettendoci di fare esperienza ed apprendere la lingua.

Anche figure relative ai lavori di manutenzione come idraulico, elettricista, muratore…  in questo caso pur non avendo dimestichezza con le lingue, ci si può fare strada con le capacità, considerando che è difficile trovare tra i canari figure che abbiano la stessa solerzia e professionalità di noi italiani!

I contratti e gli stipendi sono buoni?

Ovviamente la risposta a questa domanda è piuttosto relativa.

Molto dipende dall’impresa da cui si viene assunti, inoltre la situazione varia da isola ad isola e addirittura in base alle diverse località.

Di certo qui il contratto a tempo indeterminato (indefinido) non è un’utopia, e trovarsi a cercare un impiego non è un dramma come in Italia.

Per quanto riguarda gli stipendi, sono in generale più bassi rispetto all’Italia ma è da considerare che anche il costo della vita lo è.

Quindi, in proporzione, direi che c’è un margine di vivibilità migliore.

Ad esempio, lavorando in prova come cameriere in una zona turistica dell’isola di Lanzarote, si può percepire in media 50€ per 8/9 ore lavorative o 35€ per mezza giornata.

Attenzione! Diffidate da chi vi dice che questo è il paese dei balocchi. Nessuno regala niente!

Per cercare lavoro è meglio venire direttamente sul posto o si può cercare dall’Italia?

Decisamente meglio venire sul posto.

Mi azzarderei a dire che è quasi impossibile trovarlo dall’Italia, a meno di non avere già agganci o conoscenze in loco. Stesso discorso vale per la ricerca di una casa.

Va da sé che sulle isole c’è già molta gente che parla diverse lingue fluentemente, già inserita nel tessuto sociale e lavorativo, e che quindi ha più probabilità di ottenere un impiego rispetto ad uno “sconosciuto” in Italia.

Inoltre, qui non si presta molta attenzione a presentazioni o CV inviati via mail, molti addirittura non utilizzano i canali web! Quindi imprescindibile presentarsi di persona.

Una volta arrivati in loco, la perseveranza e la VOGLIA DI LAVORARE faranno la differenza per la ricerca di un impiego… non siate schizzinosi! Basterà farsi valere per trovare nuove opportunità.

Ci si può anche rivolgere alle diverse agenzie interinali per la ricerca di un lavoro temporaneo.

Com’è la sanità sulle Isole Canarie?

Essendo realtà un po’ “ristrette”, la rete sanitaria si compone di poche strutture pubbliche (una sola, nel caso delle isole minori) e diverse strutture private.

Nel caso di un trasferimento si ha accesso ai servizi sanitari dopo aver ottenuto il NIE e l’iscrizione alla Seguridad Social, facendo la richiesta della tessera sanitaria in un Centro de Salud.

Nel complesso funziona abbastanza bene (almeno per la mia esperienza); se si ha necessità di specialisti di alto livello si dovrà cercare nelle grandi capitali.

Com’è il costo della vita?

Sensibilmente più basso rispetto a quello dell’Italia.

Anche in questo caso premetto che non bisogna farsi abbindolare da chi dice che questo è il paradiso in terra: non ci si trasferisce qui per diventare ricchi, nessuno ti regala nulla, non si va da nessuna parte se non si ha voglia di lavorare.

Ma una volta trovata la propria dimensione, la qualità della vita è generalmente migliore rispetto a come siamo abituati nelle grandi città in Italia.

Molte spese (telefonia, elettronica, benzina, tabacco) gravano meno sul consumatore finale per l’assenza dell’IVA, che alle Canarie è sostituita dall’IGIC (7%).

  • Spese casa: facendo dei calcoli “alla buona”: a Roma con uno stipendio di 1200€ ci si ritrova a spenderne 750€ di affitto, trascurando le bollette, e mantenersi in una grande città con ciò che avanza è difficile. Qui, con uno stipendio di 1000€, tolti 450€ di affitto, si riesce a vivere in maniera più dignitosa. Acqua e luce sono piuttosto economiche (media di 90€ bimestrali per una coppia), il riscaldamento per ovvi motivi non esiste.
  • Spese auto: l’assicurazione costa davvero poco, la benzina difficilmente supera 1€/L.
  • Cibo e bevande: al supermercato si può fare una buona spesa a un prezzo contenuto, soprattutto si trova pesce fresco a prezzi ridicoli. Mangiare fuori è davvero economico, se sai dove andare. Uscire a prendere una birra ha un costo ridicolo (la 0,2L a 1€). Si trova anche la maggior parte dei cibi a cui noi italiani difficilmente rinunciamo… ma con un piccolo sovrapprezzo.
  • Viaggi e cultura: ai residenti dell’isola (basta avere il NIE verde o richiedere un certificato di viaggio in caso di NIE provvisorio) è riservato uno sconto del 75% (!!!) sulla maggior parte dei trasporti: voli insulari, voli verso la penisola, traghetti (incluso il trasporto auto). Inoltre si ha uno sconto considerevole nell’accesso a tutti i musei e centri culturali, in alcuni casi sono addirittura gratuiti.

Qual è l’Isola migliore per trasferirsi?

Anche in questo caso la scelta è molto personale.

Tra le 7 isole dell’arcipelago canario, le 3 minori (La Gomera, La Palma, El Hierro) sicuramente rappresentano una scelta di vita più estrema, dedicata a chi vuole vivere immerso nella natura e ha poche esigenze di tipo materiale.

Tra le più grandi, bisogna individuare qual è quella che risponde meglio alle nostre esigenze lavorative e ricreative.

  • Fuerteventura è riservata agli amanti delle spiagge e della vita all’aria aperta. In termini di offerta commerciale l’isola offre davvero poco, nonostante sia la seconda più grande dell’arcipelago. I centri urbani sono pochi e ben distanti tra loro, in mezzo c’è ben poco a parte grandi spiagge. Degna di nota sull’isola una delle maggiori colonie italiane delle Canarie, nella cittadina di Corralejo.

  • Gran Canaria e Tenerife sono realtà decisamente più grandi e dispersive, con grandi città e villaggi a misura d’uomo. Le principali offerte lavorative e ricreative si distribuiscono ovviamente tra le capitali e le zone turistiche, che garantiscono anche tutti i principali servizi (scuole, università, sanità, buona rete di trasporti). Entrambe le isole hanno un’impressionante varietà dal punto di vista climatico, per cui si può godere di sole e mare quasi tutto l’anno, e al tempo stesso concedersi escursioni in montagna e tra il verde. Il costo della vita qui è tra i più bassi dell’arcipelago, se ci si allontana dalle zone turistiche.

  • Lanzarote sta attraversando un momento di turismo crescente, con un sensibile sviluppo dell’offerta lavorativa e dei servizi, ed un conseguente aumento dei prezzi. Dal punto di vista naturalistico l’isola è spettacolare, la sua dimensione a misura d’uomo la rende accogliente ma mai noiosa. Potrebbe però non accontentare chi punta ad una grande crescita professionale o ad un’offerta di servizi a 360°.

È necessario conoscere più lingue?

Essendo una realtà estera e molto dedita al turismo, è sconsigliabile ostinarsi a voler parlare solo la propria lingua.

Oltre a precludersi la comunicazione e la conoscenza della realtà del luogo, si rimane tagliati fuori dalla maggior parte delle offerte lavorative!

Per cui si parte avvantaggiati se si conosce l’inglese (richiesto per la quasi totalità degli impieghi nel settore del turismo), si ha una marcia in più se si conosce il tedesco… e ovviamente si diventa coinvolti nella stupenda realtà del posto imparando lo spagnolo, che essendo piuttosto simile all’italiano è tutt’altro che difficile (nonché la seconda lingua più parlata al mondo, il che la rende un buon espediente di crescita personale!).

 

Finalmente abbiamo tutti un’idea più chiara di cosa voglia dire trasferirsi alle Isole Canarie!

Ancora grazie ad Elena per aver dedicato del tempo a questo articolo.

Ci vediamo alle Canarie!

Isabella ( @isabella_alle_canarie ) e Elena (@vitadacanari)

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